Domenica 6 ottobre 2024, nella parrocchia di Sant’ Erasmo in Gragnano, noi candidati al diaconato permanente Gaetano Amodio, Gennaro Comentale e Gennaro Quagliarella, siamo stati conferiti con il dono del ministero dell’accolitato.
Dopo la presentazione, chiamati per nome dal diacono al popolo di Dio, c’è stata la loro nostra “Eccomi“, con tanta emozione e con un pizzico di tremore ci siamo avvicinati alla sede del vescovo.
Dalla liturgia dell’istruzione:
Figli carissimi, scelti per esercitare il servizio di accolitato, voi partecipate in modo particolare al ministero della Chiesa. Il nostro amato vescovo nell’ omelia ha ricalcato il messaggio per noi: “amate di amore sincero il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi”.
Vorremmo soffermarci su questi due termini: povero e infermo.
Il servizio ai poveri non fatto per una questione morale, ma sapendo che sono fratelli che hanno bisogno del nostro operato: gli anziani, i senza dimora, i migranti, i disabili, i bambini di strada, i minori delle periferie, i detenuti e quei poveri che non riescono nemmeno a pagare le tasse. Su questi fratelli dobbiamo spendere le nostre energie.
Papa Francesco alla comunità di Sant’ Egidio il 15 giugno 2014, disse: “chi aiuta si confonde con chi è aiutato, in una tensione che diviene un abbraccio. E il protagonista è l’abbraccio”.
Non molto lontano si collegano i nostri fratelli infermi, aspettando sempre una parola di conforto, papa Francesco, nella giornata dei malati, 11 febbraio, ci ha ribadito: “A tante persone oggi è negato il diritto alle cure”. Siamo chiamati a farci prossimo a chi soffre, come ci insegna Gesù nel Vangelo.
Vogliamo impegnarci con tutto il cuore.
Poi nella celebrazione dell’istituzione c’è stato un rito esplicativo, ci è stato consegnato il calice con il vino da consacrare, dicendo:
“Ricevete il calice con vino per la celebrazione dell’Eucaristia e la vostra vita sia degna del servizio alla mensa del Signore e della Chiesa“.
Sapendo che tutto è dono immeritato, ringraziamo la Madre Chiesa, il vescovo don Franco, don Luigi (responsabile e papà) i presbiteri, i diaconi e gli aspiranti diaconi.
Gaetano Amodio, candidato al diaconato permanente