Don Bartolo del Gaudio, don Giuseppe Diana e Padre Antonio Alfieri.
Tre santi sacerdoti che dal 24 aprile solcheranno i mari ed i laghi accompagnando i giovani scout dello Stabia 2 della Parrocchia Sant’Antonio di Padova a Castellammare di Stabia che a loro hanno voluto dedicare le tre imbarcazioni del Reparto Nautico (i giovani dai 12 ai 16 anni), varate proprio durante il campo primaverile, il San Giorgio, presso la spiaggetta della Maricorderia: “Negli ultimi due anni – spiegano i capi del gruppo -, alla vigilia del ventennale della fondazione dello Stabia 2, abbiamo “convertito” le attività terrestri del Reparto, che è un po’ l’anima ed il cuore dell’attività scout, riscoprendo l’ambiente acqua come strumento educativo per i giovani. Il gruppo ha acquistato tre imbarcazioni in disuso, i ragazzi le hanno ristrutturate, ed in occasione del campo c’è stata finalmente l’occasione di metterle in acqua dopo la benedizione di Don Cristian Cicirelli, il nostro vice parroco”.
La scelta di dedicare le imbarcazioni a tre sacerdoti non è casuale: “Affatto. Don Giuseppe Diana era un assistente scout, ucciso dalla Camorra a Casal di Principe, e periodicamente (come lo scorso 16 marzo), i nostri ragazzi ne riscoprono la figura o con la marcia anticamorra, o recandosi nei beni confiscati a lui dedicati. Padre Antonio Alfieri, invece, era un gesuita che negli anni ’70 si avvicinò alla parrocchia del San Marco e, con tanta pazienza e passione, riuscì a far breccia nell’allora parroco, don Ciro, per far rinascere lo scoutismo a Castellammare di Stasbia dopo la chiusura dell’Asci ad opera del fascismo. Era il Baloo dello Stabia 1, da cui è poi nato, per gemmazione, lo Stabia 2. Ha messo il primo seme nella nostra città. Infine don Bartolo Del Gaudio, cui è intitolata l’ammiraglia della nostra piccola flotta, era il vice Parroco di Sant’Antonio fino a due anni or sono, quando ci ha lasciati. Sempre un sorriso, sempre una parola buona per i nostri capi ed i ragazzi, ed anche quando doveva farci notare qualcosa di sbagliato lo faceva con l’amore di padre, diventando pian piano la spina dorsale del nostro gruppo.
La speranza, è che le tre imbarcazioni a loro dedicate possano essere sempre più strumento per avvicinare, in mare, come faceva Gesù, tanti giovani alla vita ed al Vangelo…”.
di Gaetano D’Onofrio