Visita Unità Pastorali 2013
Gli incontri proseguiranno fino a Pentecoste, mentre a ottobre si terrà il convegno conclusivo. A mons. Alfano abbiamo chiesto di parlarci di quest’iniziativa.
Eccellenza, da poco più di otto mesi è il nostro nuovo Pastore. Quali le sono apparse le maggiori urgenze della diocesi?
“La prima urgenza è quella della conoscenza di una realtà che è in fermento e in cammino. Per quel che riguarda la Chiesa locale, c’è stata la necessità dell’ascolto, lungo e il più diffuso possibile, delle esigenze e delle scelte pastorali confluite nel Sinodo diocesano, da poco concluso, che ha bisogno di essere tradotto e sperimentato nelle scelte fondamentali. Nei mesi scorsi ho ascoltato a lungo il Consiglio pastorale diocesano, da cui è venuta l’esigenza non solo di rilanciare le conclusioni del Sinodo, ma di ripartire dal punto in cui ci si era fermati. Ben venga da parte mia, allora, l’incontro con le Unità pastorali, per conoscere le comunità, secondo questa scelta interessante e coraggiosa di pensare le comunità insieme”.
Ci spiega perché è stata scelta una visita di tipo informale?
“I tempi non erano ancora maturi per una Visita pastorale; si tratta, perciò, di un primo contatto. Siccome nei primi otto mesi della mia presenza qui ho avuto modo di girare per le parrocchie, mi sembrava di accogliere questo suggerimento veramente come un’ispirazione dall’alto: un nuovo contatto, un po’ più organico, con le Unità pastorali, gli operatori, i Consigli e tutte le comunità per un momento celebrativo, ma sempre in uno stile informale. Credo, inoltre, che la dimensione informale possa far conoscere meglio la realtà”.
Come saranno strutturati gli incontri?
“Avremo fondamentalmente tre incontri per ogni Unità. Nel primo il vescovo incontrerà tutti i Consigli pastorali e affari economici parrocchiali, che presenteranno, sotto forma di racconto, una sintesi del cammino vissuto, con tutti gli elementi positivi e negativi, senza nascondere nulla, ma senza piangerci addosso. In questo primo incontro, sotto forma dialogica, al vescovo sarà data la possibilità di rispondere. Un secondo incontro, più ristretto, sarà con il Consiglio dell’Unità pastorale, durante il quale incoraggerò i lavori del Consiglio e coglieremo insieme alcuni elementi su cui l’Unità potrà lavorare e impegnarsi. Il terzo incontro non potrà che essere celebrativo: la preghiera accompagnerà ogni incontro, ma l’Eucaristia conclusiva sarà per l’intera comunità, dove presenteremo e ringrazieremo il Signore per il cammino fatto, annunceremo a tutta la comunità questo piccolo frutto e lanceremo un gesto concreto per i giovani, che riguarda il Progetto Policoro, in modo da farlo conoscere meglio come una delle forme per stare vicino ai giovani in una fase così delicata e difficile di crisi”.
Quali frutti si aspetta da questi incontri?
“Una ripresa del cammino che non si è interrotto, ma che ha bisogno di un maggior entusiasmo. Una concordia più forte di quella che già è stata sperimentata, ma che di fronte a inevitabili difficoltà a volte può far rallentare il cammino. E un aiuto al vescovo perché si inserisca più direttamente di quanto sta già facendo nella vita di questa bella Chiesa”.
Questi incontri si concluderanno nel periodo di Pentecoste, poi a ottobre ci sarà un convegno ecclesiale diocesano…
“Il convegno è appena abbozzato, non ancora approfondito nelle modalità perché vorremmo capirlo meglio mentre andremo avanti in questo percorso. Comunque, in generale, il convegno sarà la conclusione di questi incontri, la raccolta del cammino reale della Chiesa alla luce del Sinodo ed eventualmente l’avvio di una vera e propria programmazione pastorale”.